Italie

Décret royal du 22 janvier 1925, no 432

(Aujourd'hui abrogé)

 

Article 31: les paragraphes 2, 3, 4 et 5 sont supprimés par le décret-loi royal du 22 novembre 1925, no 2191;
Article 230: supprimé par le décret-loi royal du 22 novembre 1925, no 2191;
Article 231: remplacé par l'art. 2 du décret-loi royal du 22 novembre 1925, no 2191;
Article 233: remplacé par l'art. 3 du décret-loi royal du 22 novembre 1925, no 2191;  
Article 234: supprimé par le décret-loi royal du 22 novembre 1925, no 2191;
Article 260: le paragraphe 4 est supprimé par le décret-loi royal du 22 novembre 1925, no 2191

Regio decreto 22 gennaio 1925, n. 432

Ordinamento dell'amministrazione locale
per l''instruzione elementare

Pubblicato su: gu n. 97 del 27-04-1925

 
Articolo 31.

(Art. 4 e 6, r. decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).
 
1) In tutte le scuole elementari del regno l'insegnamento è impartito nella lingua dello stato.
 
2) Nei comuni nei quali si parli abitualmente una lingua diversa, questa è oggetto di studio, in ore aggiunte. [Coma soppressa]
 
3) L'insegnamento della seconda lingua è obbligatorio per gli alunni alloglotti, per I quali I genitori e gli esercenti la patria potestà abbiano al principio dell'anno fatto dichiarazione di iscrizione. [Comma soppressa]
 
4) I programmi e gli orari di insegnamento della seconda lingua sono determinati con ordinanza del ministro dell'istruzione. [Comma soppressa]
 
5) Quando non sia possibile affidare l'insegnamento della seconda lingua al maestro della classe o ad altro maestro della scuola che insegna l'italiano, l'insegnamento della seconda lingua viene affidato a maestri abilitati, incaricati di impartire l'istruzione in più scuole a tal fine opportunamente raggruppate in circoli, su proposta del direttore didattico e del regio ispettore approvata dal regio provveditore agli studi. [Comma soppressa]

Articolo 149.

(Art. 5, r. decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).

I maestri i quali a norma dell'art. 31 insegnano anche la seconda lingua nella propria o in pi classi della medesima scuola, in ore soprannumerarie, hanno diritto alla abbreviazione di un anno sui periodi prescritti per l'attribuzione degli aumenti di stipendio, qualora i risultati conseguiti nello insegnamento siano, a giudizio dell'ispettore, lodevoli.

Articolo 229.

(Art. 18, r. Decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).

1) Nessun maestro, munito di diplomi o abilitazioni rilasciati sotto il regime anteriore alla annessione al regno delle nuove provincie, può insegnare in lingua italiana se non possiede la prescritta abilitazione.

2) Nessun maestro, salvo casi di necessità, può insegnare in lingua diversa dall'italiana, se non sia regolarmente abilitato.

Articolo 230. [Articolo soppresso]

(Art. 19, r. decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).

Per l'insegnamento della seconda lingua in una determinata classe, hanno la preferenza i maestri della classe stessa e quelli della scuola, abilitari anche per  l'insegnamento in lingua italiana.


Articolo 231. [Articolo soppresso]
 
(Art. 20, r. decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).
 
1) I maestri abilitati all'insegnamento in una lingua diversa dall'italiana hanno diritto di essere preferiti anche per l'insegnamento
Dell'italiano nelle classi delle scuole cui appartengono, purchè sostengano e superino I relativi esami di italiano, che saranno indetti alla fine di ciascun anno scolastico, con ordinanza del ministro dell'istruzione, che avrà valore di regolamento.
 
2) Analogamente I maestri abilitati all'insegnamento dell'italiano hanno diritto ad essere preferiti anche per l'insegnamento della seconda lingua nelle classi delle scuole cui appartengono, a condizione che sostengano e superino I relativi esami della seconda lingua, che saranno indetti parimenti con ordinanza del ministro dell'istruzione, alla fine di ciascun anno scolastico.

Articolo 233. [Articolo soppresso]
 
(Art. 24, r. decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).
 
1) Nulla è innovato circa l'obbligo scolastico. Nelle scuole, nelle quali la lingua d'istruzione non è l'italiana e fin tanto che non sarà l'italiana, a norma dell'art. 260, l'insegnamento della lingua italiana è obbligatorio per gli alunni di tutte le classi popolari o cittadine, a cominciare dalla seconda classe della scuola elementare.
 
2) Gli alunni non possono essere promossi alla classe superiore se non superano anche la prova di lingua italiana.
 
3) Sono fissate cinque ore settimanali d'insegnamento per i primi tre anni, sei per i seguenti.
 
4) Dove l'istruzione è impartita a turni, le ore d'insegnamento sono ridotte a metà, dove ogni turno d'istruzione comprende due
O più sezioni con diverso programma sono limitate a cinque ore per turno.
 
Articolo 234. [Articolo soppresso]
 
(Art. 25, r. decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).
 
1) L'insegnamento della lingua italiana è affidato di preferenza a maestri non alloglotti, incaricati di impartire l'istruzione in più scuole, a tal fine opportunamente raggruppate in circoli d'insegnamento, su proposta del direttore didattico e del regio ispettore scolastico, approvata dal regio provveditore agli studi.
 
2) Può anche essere affidato nelle proprie classi o in altre classi della stessa scuola previa autorizzazione del regio provveditore agli studi, su proposta motivata del direttore didattico e dell'ispettore, a maestri alloglotti, che abbiano superato l'esame di lingua italiana.

Articolo 246.

(Art. 7, r. decreto 31 dicembre 1923, n. 2996).

Agli insegnanti di lingua italiana nelle scuole alloglotte, il cui servizio sia riconosciuto lodevole, è assegnata la retribuzione stabilita dall'art. 158, oltre il rimborso delle spese di viaggio o dell'indennità chilometrica su strada ordinaria qualora l'insegnamento sia prestato fuori dello loro sede scolastica.

 
Articolo 260.
 
(Art. 17, r. decreto 1 ottobre 1923, n. 2185).
 
1) A cominciare dall'anno scolastico 1923-24, in tutte le prime classi delle scuole elementari alloglotte l'insegnamento è impartito
In lingua italiana.
 
2) Nell'anno scolastico 1924-25, anche nelle seconde classi di dette scuole si insegnerà in italiano.
 
3) Negli anni scolastici successivi, si procederà analogamente per le classi successive, fino a che, in un numero di anni uguale a quello dell'intero corso, in tutte le classi così delle scuole elementari, come delle scuole civiche, si insegnerà in italiano.
 
4) Con la sostituzione della lingua italiana alla lingua di insegnamento presentemente in uso procederà analogalmente l'istituzione dell'insegnamento della seconda lingua, in ore aggiunte. [Comma soppressa]

Décret royal du 22 janvier 1925, no 432

Ordonnance de l'administration locale
pour l'enseignement primaire

Publié au Journal officiel du 27 avril 1925, no 97

Article 31

(Art. 4 et 6 du décret royal du 1er octobre 1923, no 2185)

1) Dans toutes les écoles primaires du Royaume, l'enseignement est donné dans la langue de l'État.

2) Dans les municipalités où est parlée habituellement une autre langue, celle-ci doit faire l'objet d'études en heures supplémentaires. [Paragraphe supprimé]

3) L'enseignement d'une langue seconde est obligatoire pour les élèves allophones dont les parents et ceux qui exercent des droits parentaux au début de l'année ont fait une déclaration au moment de l'inscription. [Paragraphe supprimé]

4) Les programmes et les horaires d'enseignement de la langue seconde seront déterminés par arrêté du ministre de l'Éducation. [Paragraphe supprimé]

5) Quand il n'est pas possible de confier l'enseignement de la langue seconde à l'instituteur de la classe ou un autre instituteur de l'école qui enseigne l'italien, l'enseignement de la langue seconde est confié à des instituteurs qualifiés qui sont chargés de donner une instruction dans plusieurs écoles à cette fin regroupées de manière appropriée dans les cercles, sur proposition de la direction des études et sur approbation de l'inspecteur royal de l'administration des études. [Paragraphe supprimé]

Article 149

(Art. 5 du décret royal du 1er octobre 1923, no 2185)

Les instituteurs qui, en vertu de l'article 31, enseignent également la langue seconde dans leur propre classe ou dans plusieurs classes à la même école en heures supplémentaires, ont droit à un réduction d'une année sur les périodes fixées pour l'attribution des augmentations de salaire, si les résultats obtenus dans l'enseignement sont, de l'avis de l'inspecteur, dignes d'éloges.

Article 229

(Art. 18 du décret royal du 1er octobre 1923, no 2185)

1) Aucun instituteur muni des qualifications ou de diplômes reconnus en vertu du régime antérieur à l'annexion au royaume des provinces en question ne peut enseigner en italien s'il ne possède pas les compétences requises.

2) Aucun instituteur, sauf en cas de nécessité, ne peut enseigner dans une autre langue que l'italien s'il n'y est pas autorisé.

Article 230 [Article supprimé]

(Art. 19 du décret royal du 1er octobre 1923, no 2185)

Pour l'enseignement de la langue seconde dans une classe spécifique, la préférence sera accordée aux instituteurs de la même classe et à ceux de l'école qui sont aptes aussi pour l'enseignement de la langue italienne.

Article 231
[Article supprimé]

(Art. 20 du décret royal du 1er octobre 1923, no 2185
)

1)
Les instituteurs qualifiés pour enseigner dans une autre langue que l'italien ont le droit d'avoir aussi la préférence pour les classes dans les écoles auxquelles ils appartiennent, pourvu qu'ils soutiennent et réussissent les examens d'italien, lesquels auront lieu à la fin de chaque année scolaire, sur ordre du ministère de l'Éducation et auront valeur de règlement.

2) De même, les instituteurs qualifiés pour enseigner l'italien ont le droit d'avoir la préférence pour l'enseignement de la langue seconde dans les classes des écoles auxquelles ils appartiennent, à condition qu'ils soutiennent et réussissent les examens relatifs à la langue seconde, lesquels doivent avoir lieu sur l'ordre du ministre de l'Éducation, à la fin de chaque année scolaire.

Article 233
[Article supprimé]

(Art. 24 du décret royal du 1er octobre 1923, no 2185)

1)
Rien ne doit être modifié en ce qui a trait à la scolarité obligatoire. Dans les écoles où la langue d'enseignement n'est pas l'italien et aussi longtemps que ce ne sera pas l'italien, conformément à l'article 260,  l'enseignement de la langue italienne est obligatoire pour les élèves de toutes les classes populaires ou urbaines, à partir de la deuxième année de l'école primaire.

2
) Les élèves ne peuvent être promus à une classe supérieure, s'ils ne réussissent pas l'examen de langue italienne.

3)
L'enseignement de l'italien est fixé à cinq heures par semaine d'enseignement pour les trois premières années, six pour les suivantes.

4)
Lorsque l'instruction est donnée par rotation, les heures d'enseignement seront réduites à moitié; lorsque chaque rotation d'enseignement comprend deux sections ou plus avec un programme différent, les heures seront limitées à cinq par quart de travail.

Article 234
[Article supprimé]

(Art. 25 du
décret royal du 1er octobre 1923, no 2185)

1) L'enseignement de la langue italienne doit être confié de préférence aux instituteurs non allophones qui sont chargés de donner une instruction dans plusieurs écoles regroupées à cette fin de manière appropriée dans les cercles, sur proposition de la direction des études et sur approbation de l'inspecteur royal de l'administration des études.

2)
Cet enseignement peut également être confié dans des classes particulières ou dans d'autres classes de la même école, sur proposition du directeur pédagogique et de l'inspecteur de la circonscription, aux instituteurs allophones, qui ont réussi l'examen de la langue italienne .

Article 246

(Art. 7 du décret royal du 31 décembre 1923, no 2996)

Les instituteurs de langue italienne d'une école allophone, dont le service est reconnu comme digne d'éloges, reçoivent la rémunération prévue à l'article 158, ainsi que le remboursement des frais de déplacement ou d'indemnité par kilomètre sur une voie ordinaire si l'enseignement est offert à l'extérieur de leur établissement scolaire.

Article 260

(Art. 17 du décret royal du 1er octobre 1923, no 2185)

1) À partir de l'année scolaire 1923-1924, dans toutes les premières classes des écoles primaires allophones, l'enseignement doit être donné en italien.

2) Dans l'année scolaire 1924-1925, l'enseignement des classes secondes de ces écoles doit être donné aussi en italien.

3)
Dans les années scolaires successives, il sera procédé de la même manière pour les classes suivantes, jusqu'à ce que, dans un certain nombre d'années égal à celui de l'ensemble du parcours scolaire, toutes les classes des écoles primaires ainsi que les
écoles de l’État donnent une instruction en italien.

4)
Avec la substitution de la langue italienne à la langue d'enseignement actuel en cours d'utilisation il sera procédé de la même manière pour la mise en place de l'enseignement d'une langue seconde, en des heures supplémentaires.
[Paragraphe supprimé]

 

Page précédente

L'État italien

Accueil: aménagement linguistique dans le monde