Province autonome de Bolzano

Loi provinciale du 16 juillet 2008, n° 5
Objectifs pédagogiques généraux
et organisation de l'école maternelle et du premier cycle d'enseignement
 

Legge provinciale 16 luglio 2008, n. 5

Obiettivi formativi generali ed ordinamento della scuola dell'infanzia
e del primo ciclo di istruzione

Articolo 1

(Sistema educativo provinciale di istruzione e di formazione)

1)
Il sistema educativo provinciale di istruzione e formazione è finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della singola persona e allo sviluppo di atteggiamenti democratici e di competenze sociali, che permettono la partecipazione alla convivenza civile. Ciò avviene nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuna e ciascuno, anche nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori e in armonia con i principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo, dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, dalla Costituzione e dallo Statuto di autonomia.

2) A tal fine la Provincia adotta - nel rispetto dell'autonomia delle scuole dell'infanzia e delle istituzioni scolastiche - politiche dell'educazione indirizzate:

a) allo sviluppo culturale, sociale ed economico della popolazione;
b) alla realizzazione di assetti sociali che garantiscano la convivenza tra i gruppi linguistici, nella salvaguardia delle rispettive peculiarità e tradizioni;
c) alla diffusione e al rafforzamento del pensiero e della cultura europea fondata su radici cristiane;
d) alla conoscenza della storia locale, promuovendo le conoscenze delle alunne e degli alunni sullo sviluppo storico della provincia e sulle culture e tradizioni locali.

Articolo 1/quater

(Riconoscimento delle offerte formative)

1) Tutte le scuole del primo ciclo di istruzione possono riconoscere sia l’offerta formativa delle scuole di musica della Provincia e delle associazioni sportive che altre offerte formative extrascolastiche. A tal fine, su richiesta degli esercenti la responsabilità genitoriale, possono concedere alle alunne e agli alunni un esonero dalla quota riservata all’istituzione scolastica per un massimo di 34 ore all’anno.

2) Le scuole del primo ciclo di istruzione in lingua tedesca concedono, su richiesta degli esercenti la responsabilità genitoriale, alle alunne e agli alunni per seguire attività formative presso le scuole di musica della Provincia – anche in aggiunta all’esonero di cui al comma 1 – un esonero dalla quota riservata all’istituzione scolastica, pari a 34 ore all’anno. Per le scuole in lingua italiana tale riconoscimento può avvenire all’interno del curricolo della medesima disciplina.

Articolo 4

(Autonomia dei circoli di scuola dell'infanzia)

1) Ai circoli di scuola dell'infanzia è riconosciuta personalità giuridica ed autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e sperimentazione, finanziaria e amministrativa. I principi dell'autonomia di cui alla legge provinciale 29 giugno 2000, n. 12, trovano applicazione anche per i circoli di scuola dell'infanzia, nel rispetto delle seguenti disposizioni. Le modalità e le altre regole dettagliate dell'autonomia dei circoli di scuola dell'infanzia sono determinate con regolamento di esecuzione.

2) Al circolo di scuola dell'infanzia è preposta una direttrice o preposto un direttore, cui sono attribuite le competenze di cui all'articolo 13 della legge provinciale 29 giugno 2000, n. 12, e successive modifiche.

3) Le direttrici e i direttori dei circoli di scuola dell'infanzia in possesso del diploma di laurea magistrale o equivalente e dell'attestato di conoscenza delle lingue tedesca e italiana, ovvero tedesca, italiana e ladina riferito al diploma di laurea, hanno titolo ad essere preposti a dirigere istituti scolastici comprensivi. Le dirigenti e i dirigenti scolastici del primo ciclo di istruzione hanno titolo ad essere preposti ai circoli di scuola dell'infanzia.

4) Su proposta dell'Intendente scolastica o dell'Intendente scolastico competente la Giunta provinciale nomina le ispettrici e gli ispettori per le scuole dell'infanzia dei tre gruppi linguistici. Le ispettrici e gli ispettori supportano l'autonomia dei circoli di scuola dell'infanzia secondo le disposizioni provinciali e le previsioni contrattuali in materia e promuovono lo scambio e la collaborazione fra i circoli di scuola dell'infanzia e gli istituti comprensivi.

Articolo 5

(Piano di distribuzione territoriale dei circoli di scuola dell'infanzia ed istituzione delle scuole dell'infanzia)

1) Il raggiungimento delle dimensioni ottimali dei circoli di scuola dell'infanzia ha la finalità di garantire ai circoli stessi l'efficace esercizio dell'autonomia e l'adempimento del loro compito formativo. Nel quadro di una programmazione volta ad agevolare il diritto alla frequenza della scuola dell'infanzia attraverso una distribuzione efficace dell'offerta formativa sul territorio, il dimensionamento dei circoli di scuola dell'infanzia è finalizzato a dare ad essi stabilità nel tempo e ad assicurare la necessaria capacità di confronto e interazione con la comunità locale.

2) Sulla base di una programmazione pluriennale la Giunta provinciale, sentite le organizzazioni sindacali più rappresentative, definisce i criteri per le dimensioni dei circoli di scuola dell'infanzia ed approva il relativo piano di distribuzione su basi territoriali omogenee, tenuto conto della consistenza demografica di ciascun gruppo linguistico con le sue peculiari caratteristiche ed esigenze socio-culturali.

Articolo 6

(Gestione delle scuole dell'infanzia)

1) La singola scuola dell'infanzia è costituita, di norma, da non più di quattro sezioni, formate da un numero di bambini e bambine compreso tra 14 e 25. A detti parametri è possibile derogare in presenza di bambini e bambine in situazione di handicap o bisognosi di specifiche azioni didattiche ed educative, e tenuto conto delle esigenze territoriali come pure di quelle culturali di ciascun gruppo linguistico.

7) L'inserimento di bambine e bambini provenienti da altri Paesi nonché di bambine e bambini in situazioni linguistiche locali complesse viene favorito attraverso l'utilizzazione di personale aggiuntivo provvisto di specifiche competenze stabilite dalla Giunta provinciale.

Articolo 14

(Finalità del primo ciclo di istruzione)

5) Data la particolare situazione linguistica in provincia di Bolzano, il primo ciclo di istruzione assicura lo studio della madrelingua tedesca o italiana, della seconda lingua nonché l'apprendimento di nozioni fondamentali della lingua inglese. Al fine di migliorare le conoscenze plurilingui delle alunne e degli alunni, le scuole possono avviare progetti innovativi di insegnamento delle lingue nel rispetto dell'articolo 19 dello Statuto di autonomia e con le indicazioni della Giunta provinciale. Nelle scuole delle località ladine vengono rafforzate e approfondite, nel quadro delle disposizioni dell'ordinamento paritetico, le competenze nelle lingue ladino, tedesco, italiano e le nozioni fondamentali nella lingua inglese.

Articolo 15

(Indicazioni provinciali per la definizione dei curricoli)

1) Nel rispetto della libertà di insegnamento, dell'autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche di cui alla legge provinciale 29 giugno 2000, n. 12, e delle identità culturali delle scuole dei tre gruppi linguistici, la Giunta provinciale sentito il Consiglio scolastico provinciale - approva distintamente per le scuole dei tre gruppi linguistici le indicazioni provinciali per la definizione dei curricoli relativi alla scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado. Tali indicazioni provinciali definiscono:

a) l'articolazione del primo ciclo di istruzione in periodi annuali, biennali o triennali;
b) gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendimento, relativi alle competenze delle alunne e degli alunni;
c) l'orario delle lezioni nelle scuole dei tre gruppi linguistici, compreso il monte ore annuale delle singole discipline ed attività per la quota obbligatoria di base e il monte ore annuale minimo per la quota riservata all'istituzione scolastica;
d) i criteri generali qualitativi per offrire possibilità di scelta alle alunne e agli alunni;
e) i limiti di flessibilità temporale per realizzare compensazioni fra le discipline ed attività nell'orario di insegnamento obbligatorio, nonché per l'adozione di percorsi didattici innovativi nell'insegnamento delle lingue.

Loi provinciale du 16 juillet 2008, n° 5

Objectifs pédagogiques généraux et organisation de l'école maternelle
et du premier cycle d'enseignement

Article 1

(Système provincial d'éducation et de formation)

1)
Le système d'éducation provincial d'instruction et de formation vise la croissance et la valorisation de l'individu et le développement d'attitudes démocratiques et de compétences sociales qui permettent la participation à la coexistence civile. Cela se produit dans le respect des rythmes de développement de l'âge, des différences et de l'identité de chaque individu, également dans le cadre de la coopération entre l'école et les parents et en harmonie avec les principes établis par la Déclaration universelle des droits de l'homme, par la Convention internationale relative aux droits de l'enfant. droits, par la Constitution et par le Statut d'autonomie.

2) À cette fin, la province adopte - dans le respect de l'autonomie des écoles maternelles et des établissements d'enseignement - des politiques pédagogiques visant :

a) au développement culturel, social et économique de la population ;
b) la création de structures sociales qui garantissent
la coexistence entre les groupes linguistiques, tout en préservant leurs particularités et leurs traditions respectives ;
c) la diffusion et le renforcement de la pensée et de la culture européennes fondées sur des racines chrétiennes ;
d) la connaissance de l’histoire locale, favorisant la connaissance des élèves sur le développement historique de la province et sur les cultures et les traditions locales.

Article 1.4

(Reconnaissance des offres de formation)

1) Toutes les écoles primaires peuvent reconnaître aussi bien les offres éducatives des écoles de musique et des associations sportives de la province que d'autres offres éducatives parascolaires. À cet effet, sur demande des personnes exerçant l'autorité parentale, elles peuvent accorder aux élèves une exemption du quota réservé à l'établissement d'enseignement pour un maximum de 34 heures par an.

2) Les écoles du premier cycle d'enseignement en langue allemande accordent, sur demande des personnes exerçant la responsabilité parentale, aux élèves de suivre des activités de formation dans les écoles de musique de la province - également en plus de l'exemption visée au paragraphe 1 - une exemption du contingent réservée à l'établissement d'enseignement, égal à 34 heures par année. Pour les écoles de langue italienne, cette reconnaissance peut avoir lieu dans le cadre du programme de la même matière.

Article 4

(Autonomie des cercles d'écoles maternelles)

1) Les cercles d'écoles maternelles sont reconnus dotés de la personnalité juridique et d'une autonomie organisationnelle, didactique, financière et administrative, ainsi que d'ordre de la recherche et de l'expérimentation. Les principes d'autonomie énoncés dans la loi provinciale du 29 juin 2000, n° 12, s'appliquent également aux cercles d'écoles maternelles, dans le respect des dispositions qui suivent. Les modalités et autres règles détaillées de l'autonomie des districts d'écoles maternelles sont déterminées par règlement d'application.

2) L'école maternelle est dirigée par un directeur ou un responsable, à qui sont attribuées les attributions visées à l'article 13 de la loi provinciale du 29 juin 2000, n° 12, et les modifications ultérieures.

3) Les directeurs des districts d'écoles maternelles en possession d'un master ou d'un diplôme équivalent et d'un certificat de connaissance des langues allemande et italienne, ou allemande, italienne et ladine se référant au diplôme, sont habilités à être en charge de diriger des écoles polyvalentes. Les directeurs d'école du premier cycle de l'enseignement sont habilités à être responsables des cercles de l'école maternelle.

4) Sur proposition du directeur ou de la directrice d'école compétent(e), le Conseil provincial nomme les inspecteurs des écoles maternelles des trois groupes linguistiques. Les inspecteurs soutiennent l'autonomie des districts d'écoles maternelles conformément aux dispositions provinciales et aux dispositions contractuelles en la matière et favorisent l'échange et la collaboration entre les districts d'écoles maternelles et les instituts polyvalents.

Article 5

(Plan de répartition territoriale des circonscriptions d'écoles maternelles et d'implantation des écoles maternelles)

1) La réalisation des dimensions optimales des cercles de l'école maternelle a pour but de garantir aux cercles eux-mêmes l'exercice effectif de leur autonomie et l'accomplissement de leur tâche pédagogique. Dans le cadre d'un programme visant à faciliter le droit à fréquenter l'école maternelle grâce à une répartition efficace de l'offre pédagogique sur l'ensemble du territoire, la taille des cercles d'écoles maternelles vise à leur donner une stabilité dans le temps et à assurer la capacité nécessaire de comparaison et d'interaction avec la communauté locale.

2) Sur la base d'une planification pluriannuelle, le Conseil provincial, après consultation des syndicats les plus représentatifs, définit les critères de taille des cercles d'écoles maternelles et approuve le plan de répartition relatif sur une base territoriale homogène, en tenant compte la cohérence démographique de chaque groupe linguistique avec ses propres caractéristiques et ses besoins socioculturels particuliers.

Article 6

(Gestion des écoles maternelles)

1) L'école maternelle individuelle est normalement composée d'un maximum de quatre sections, formées d'un nombre de garçons et de filles compris entre 14 et 25. Il est possible de déroger à ces paramètres en présence de garçons et de filles handicapés ou ayant besoin d'actions spécifiques d’enseignement et d’éducation, et en tenant compte des besoins territoriaux et culturels de chaque groupe linguistique.

7) L’inclusion des enfants d’autres pays ainsi que
des enfants dans des situations linguistiques locales complexes est encouragée par le recours à du personnel supplémentaire doté de compétences spécifiques établies par le Conseil provincial.

Article 14

(Objectif du premier cycle d'enseignement)

5) Compte tenu de la situation linguistique particulière de la province de Bolzano, le premier cycle d'enseignement assure l'étude de la langue maternelle allemande ou italienne, de la deuxième langue ainsi que l'apprentissage des notions fondamentales de la langue anglaise. Afin d'améliorer les connaissances multilingues des élèves, les écoles peuvent lancer des projets innovants d'enseignement des langues, dans le respect de l'article 19 du Statut d'autonomie et des indications du Conseil provincial. Dans les écoles des localités ladines, dans le cadre des dispositions du système paritaire, les compétences en langues ladine, allemande, italienne et les notions fondamentales en langue anglaise sont renforcées et approfondies.

Article 15

(Indications provinciales pour la définition des programmes d'études)

1) Dans le respect de la liberté d'enseignement, de l'autonomie didactique et organisationnelle des établissements scolaires visées par la loi provinciale du 29 juin 2000, n° 12, et des identités culturelles des écoles des trois groupes linguistiques, le Conseil provincial, après avoir entendu le Conseil scolaire provincial - approuve séparément pour les écoles des trois groupes linguistiques les indications provinciales pour la définition des programmes relatifs à l'école primaire et le premier cycle du secondaire. Ces indications provinciales définissent :

a) la division du premier cycle d’enseignement en périodes annuelles, biennales ou triennales ;
b) les objectifs généraux du processus éducatif et les objectifs spécifiques d’apprentissage, relatifs aux compétences des élèves ;
c) l'horaire des cours dan
s les écoles des trois groupes linguistiques, y compris le nombre annuel d'heures consacrées aux différentes matières et activités pour le quota de base obligatoire et le nombre annuel minimal d'heures pour le quota réservé à l'établissement scolaire ;
d) les critères qualitatifs généraux permettant d’offrir aux élèves la possibilité de choisir ;
e) les limites de la flexibilité temporelle pour réaliser des compensations entre matières et activités dans les heures d'enseignement obligatoires, ainsi que pour l'adoption de parcours pédagogiques innovants d
ans l'enseignement des langues.

 

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